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Museo Vescovile di Ripatransone - Musei Sistini del Piceno


  • Indirizzo :Ripatransone - Chiesa Sant'Agostino, ex-episcopio, P.zza A.Condivi,18 (AP) RIPATRANSONE
  • Tel. : 0735 99301/347.380444
    Fax : 0735 577246
  • Email : paoladigirolami@virgilio.it   info@museisistini.it   
  • Sito web : http://museisistini.it
  • Orario : dal 24 giugno al 17 settembre tutti i giorni dalle 17.30 alle 19.30
  • Ingresso : Ingresso a contributo libero
  • Tipologia : Arte Specializzato - Arte Sacra
  • Servizi : Archivio, Area per accoglienza, Biblioteca, Biglietteria, Book-shop, Fototeca, Guardaroba, Sala conferenze, Sala o laboratorio per attività didattiche, Sala proiezione audio/video, Sala/e studio e ricerca

  • La sede e le collezioni
  • Eretta a Diocesi nel 1571, Ripatransone è stata sede vescovile fino a tempi recenti: questa alta dignità ha reso la cittadina un centro ricco di arte e di storia. Il museo è allestito presso l’antica chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, meglio nota come Sant’Agostino e in alcuni locali dell’annesso convento. Eretto nel XIV secolo e più volte rimodernato dall’intraprendenza dei religiosi, il complesso agostiniano fu dapprima indemaniato dal Governo Italico (1810), poi ceduto al clero locale che lo destinò a residenza episcopale (1874). Nel 1932, la chiesa fu trasformata in cinematografo; quindi venne lasciata in abbandono, fino al recente restauro.
    Tra le opere presenti nella chiesa spiccano un elegante affresco del 1427, proveniente dalla chiesa ripana di Santa Maria della Petrella, raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo, dovuto al Maestro di Loreto Aprutino; un affresco raffigurante la Madonna del Soccorso attribuita a Vincenzo Pagani (sec. XVI), un’imponente pala d’altare di Giovan Battista Ragazzini (fine sec. XVI), posta nel lato destro del presbiterio. Degni di particolare menzione sono anche i frammenti di un altare in terracotta invetriata (1531-1532), opera del fiorentino fra Mattia della Robbia, già eretto nell’antica cattedrale di San Benigno e le tavole con i Misteri del Rosario, assegnate tradizionalmente al ripano Ascanio Condivi, discepolo e primo biografo di Michelangelo.
    Dalla chiesa dei Cappuccini proviene invece la maestosa e scenografica Adorazione della Croce, di recente restituita al pittore baroccesco Girolamo Cialdieri di Urbino (secolo XVII). Al centro della navata troneggia il Banco dei Magistrati, opera in legno scolpito realizzata dall’intagliatore Desiderio Bonfini di Patrignone.
    Nei locali del vecchio convento si ammirano oggetti di uso liturgico, paramenti e sculture lignee provenienti dalla cattedrale e da altre chiese cittadine. Notevole fra tutte il gruppo di Santa Maria Maddalena sollevata dagli angeli, proveniente dalla chiesa suburbana dei Frati Minori Osservanti, dalla quale fu rimossa agli inizi dell’Ottocento. È opera di singolare fascino, uscita verosimilmente nella seconda metà del secolo XV dalla bottega di artisti dell’Italia nord-orientale. La santa vi è raffigurata in piedi a mani giunte, ricoperta da una ricchissima capigliatura dorata che le scende fino alle caviglie. La finezza dell’intaglio e la cura affidata alle parti dipinte, nonché la singolare iconografia, più frequente in opere pittoriche che in opere di scultura, ne fanno un lavoro di rara bellezza.

     

     

     



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