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PALAZZO DEL COMUNE

Autore
Ventura Lattanzio progetto originario

Tipo
palazzo per attività pubbliche e direzionali pubblico

Descrizione

nucleo originario, Il progetto dell`edificio originario, inizialmente destinato all`Università, venne affidato alla fine del XVI sec. a Lattanzio Ventura. L'edificio, come pure quello della Rota che gli è accanto, rientrava nel progetto promosso dal Legato, cardinal Sforza, per l'ampliamento della piazza grande, affidato allo stesso Ventura nel 1581. Il progetto prevedeva due loggiati sovrapposti ad imitazione di quelli della piazza di Loreto.

nucleo originario, Nel 1603 il Comune di Macerata incarica Antonio Ossucci, architetto ticinese, di `tirare innanzi` la fabbrica `della scuola a capo di piazza` la cui costruzione doveva essere già iniziata.

intorno, In previsione dell`ampliamento del progetto originario il Comune di Macerata acquista le vicine case dei Ruggeri.

intorno, Nel 1606-1607 il Legato cardinal Ferdinando Taverna apriva, su progetto dell'architetto napoletano Giambattista Cavagna, l'attuale corso della Repubblica delimitando definitivamente le dimensioni del palazzo che si stava costruendo.

intero bene, Nel 1607 il Consiglio decise di affidare all`architetto Lorenzo Gavagni, allora impegnato nel restauro della Basilica della Santa Casa di Loreto, l'incarico di redigere un nuovo progetto. Molto probabilmente si trattò dell'ampliamento dell'organismo originario che comportò comunque la chiusura del loggiato superiore.

intero bene, La costruzione dell`edificio continuò, almeno fino al 1609, con la direzione di Antonio Ossucci.

intero bene, I lavori di costruzione del palazzo furono conclusi probabilmente intorno alla metà del sec. XVII.

intero bene, Nel 1665 fu trasferita nel palazzo la sede del Comune.

piano nobile, Tra il 1775 e il 1779 il pittore e architetto Giuseppe Mattei decorò la volta della sala maggiore con vari soggetti, sia mitologici che storici.

intero bene, All`inizio del sec. XIX il palazzo minacciava di crollare e l`Amministrazione comunale nel 1809 incaricò gli architetti Giuseppe Augustoni e Lucatelli di presentare un progetto di restauro e di rinforzo della struttura esistente.

intero bene, L`Augustoni e il Lucatelli nel mese di settembre del 1809, presentarono tre progetti, con diversi impegni di spesa, che vennero aspramente criticati per motivi stilistici. Le discussioni proseguirono per alcuni anni finché il 23 luglio del 1812 iniziarono i lavori di restauro sotto la direzione dell'Augustoni e con la collaborazione di Salvatore Innocenzi.

intero bene, All`inizio del 1813 i lavori di restauro vennero sospesi perché l`ingegnere in capo del Dipartimento del Musone, Vincenzo Berenzi, ritenne che il palazzo non fosse sufficientemente stabile e che la nuova facciata potesse peggiorare la situazione.

intero bene, Nel 1813 il Lucatelli fu invitato a correggere il disegno secondo le indicazioni del Berenzi. Il progetto tuttavia non piacque alla Commissione dell'Ornato e l'11 ottobre 1813 il Consiglio comunale scelse un nuovo progetto a firma dell'ing. Antonio Mollari che però non ottenne l'approvazione della Deputazione, appositamente nominata il 29 aprile del 1814, la quale ritenne di doversi procedere al restauro della facciata esistente e non alla sua ricostruzione come previsto dal Mollari.

facciata, Il 22 ottobre 1814 Salvatore Innocenzi, ignorando la delibera di restauro, presentò due progetti di ricostruzione della facciata. Il 16 maggio 1820 si pubblicò l'avviso della gara d'appalto per la costruzione e il 4 luglio 1820 arrivò, da Roma, l'approvazione dei disegni dell'Innocenzi che erano stati esaminati dagli architetti Camporese, Stern e Valadier.

facciata, I lavori di costruzione della facciata poterono dirsi conclusi nell`ottobre del 1821. A tale data mancavano solo alcuni particolari decorativi. Il progetto dell'Innocenzi fu, nel complesso, rispettato. Su consiglio della commissione romana si sostituì solamente la progettata ringhiera in ferro con una in pietra e si aggiunse una fascia marcapiano sotto le finestre del secondo piano.

piano secondo, Contemporaneamente ai lavori di costruzione della facciata si procedette al restauro interno del secondo piano per destinarlo ad uffici comunali. Il collaudo definitivo avverrà il 15 luglio 1825.

androne e cortile, Nel 1905 vennero murati sulle pareti dell`androne e del cortile alcuni reperti archeologici di varia provenienza (Ricina, Urbs Salvia, Roma) raccolti a partire dal sec. XVII. Dieci pezzi provenivano dalla collezione di Palazzo Compagnoni Carradori.

prospetto principale, Il 2 settembre 1945 venne collocata sul prospetto principale del palazzo comunale l'effigie della Madonna della Misericordia che si venera a Macerata nell'omonimo santuario.

intero bene, Nel 1950 vengono effettuati alcuni lavori di restauro che, soprattutto all'interno, hanno comportato la distruzione di ciò che poteva essere rimasto di originario.

prospetto principale, Il 16 novembre 1952, facendo seguito ad un voto espresso in occasione del I° Congresso Regionale Mariano, tenutosi a Macerata nel 1947, sul prospetto principale del palazzo veniva apposta l'iscrizione `Civitas Mariae`

Datazione
XVI - XVI

Localizzazione
(MC) Macerata

Identificatore
11 - 00018994

Proprietà
CDGG=proprietà Ente locale; CDGS=Comune di Macerata;