Ambiente

TUTELA DELLA BIODIVERSITA'

TARTARUGHE MARINE 

   

In questa sezione trovi notizie, riguardo:

  - Rete regionale per la conservazione della tartaruga marina;

  - Rilasci avvenuti di tartarughe marine

 

 

RETE REGIONALE PER LA CONSERVAZIONE DELLA TARTARUGA MARINA 

 

Nel 2010 è stato sottoscritto un accordo di programma per la salvaguardia delle tartarughe marine tra Regione Marche, in qualità di capofila, le Aree protette costiere regionali, la Fondazione Cetacea, le Capitanerie di Porto, l'ARPAM, il CNR-ISMAR di Ancona e il Corpo Forestale dello Stato.

Grazie ad essa, quando un esemplare viene rinvenuto lungo la nostra costa, si attivano le Capitanerie di porto e le Aree Protette interessate (Parco Monte San Bartolo, Parco del Conero e Riserva della Sentina) che provvedono a recapitare gli animali più compromessi alla Fondazione Cetacea e da qui, dopo un periodo di ricovero, vengono reimmessi in liberta

Di fondamentale importanza è stata l'attivazione del numero verde del Corpo Forestale dello Stato 1515 per le segnalazioni di tartarughe marine in difficoltà.

     

    

RILASCI DI TARTARUGHE MARINE


Nell'ambito del progetto Europeo Adriatic plus, nel 2016, sono state rilasciate due tartarughe marine Caretta caretta dotate di apparati trasmettitori GPS per monitorarne la rotta.

Il rilascio della tartaruga ribattezzata "Wave", dopo un concorso di idee,  è avvenuto il 31 luglio a largo del Porto di Ancona nell'ambito dei festeggiamenti del "Ti Ci Porto" ad un anno dalla riapertura del Porto Antico.

Il secondo rilascio della tartaruga "Seaweed" è avvenuto il 3 settembre  dal molo di Portonovo di Ancona nell'ambito del X° Festival Adriatico Mediterraneo. 

 

    

 

31/07/2016 rilascio "Wave"           Tracking Satellitare di "Wave"       03/09/2016 rilascio "Seaweed"       Tracking Satellitare di "Seaweed" 

 

I rilasci sono avvenuti in collaborazione della Fondazione Cetacea di Riccione che aveva seguito il precedente percorso di cura e riabilitazione delle tartarughe dopo la loro cattura accidentale da parte di imbarcazioni da pesca, del CNR-ISMAR, della Marina Militare e della Guardia Costiera.

   

        Clip video dei rilasci a.2016

   

Rilasci tartarughe anni precedenti



 

 

 

                                                         

                                                                        
   PROGRAMMA 2010 - 2012    PROGRAMMA 2013 - 2015

 


PIANO DI AZIONE REGIONALE PER LA CONSERVAZIONE DEL LUPO

          


                         

         IL LUPO NELLE MARCHE.pdf (3mb)           Gli atti del Convegno 21/01/2013 

        (Dott. GAVAUDANDott. GIACCHINIProf. PERCODott. RandiDott. Testa)



Inventario delle zone umide del Mediterraneo (Pan Mediterranean Wetland Inventory)

   

Acronimo: MEDWET
Soggetti coordinatori nazionali: ISPRA, ARPAT Toscana
Soggetto attuatore per la Regione Marche: Riserva Naturale Regionale Sentina;
a cura di Lancianese V., Chelli S., Piccinini G.B., 2010.


Contesto

Le zone umide costituiscono ambienti con elevata diversità ecologica e con notevole produttività grazie alla concomitante presenza di acqua e suoli emersi ove la flora e la fauna trovano condizioni ideali per la crescita e la riproduzione. La vegetazione delle zone umide è rappresentata oltre che dalle specie generaliste, da numerosi taxa adattati a vivere in questo particolare habitat. Sono ambienti caratterizzati da un’elevata fragilità ambientale, in quanto pesantemente minacciati dalle pressioni antropiche costituite dal degrado e dalla progressiva riduzione degli habitat, delle risorse idriche, dalle infrastrutture e dall’urbanizzazione e, a livello globale, dai cambiamenti climatici.
 
Le zone umide sono fondamentali per il ruolo importantissimo che svolgono nella regolazione dei fenomeni idrogeologici, chimico-fisici (come trappole per nutrienti e nella depurazione delle acque da metalli pesanti e da sedimenti sospesi), biologici (in quanto serbatoi di biodiversità), produttivi (agricoltura e itticoltura), educativi, culturali e scientifici. Inoltre questi ambienti giocano un ruolo fondamentale nel processo di fissazione del carbonio presente nella biosfera, con conseguente mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
 
A livello internazionale si ritiene che la biodiversità degli ecosistemi delle zone umide, in particolare delle acque interne, possa declinare più velocemente rispetto a quelli di altri biomi (www.cbd.org). Pertanto, nell’ambito del Segretariato della Convenzione per la Diversità Biologica (Rio, 1992), è stato definito un programma di lavoro in collaborazione con il Segretariato della Convenzione di Ramsar, al fine di portare avanti un progetto comune per la tutela delle zone umide a livello internazionale.
 
Il Comitato delle Mediterranean Wetland (MedWet/Com) istituito nell’ambito della Mediterranean Wetland Iniziative (MedWet) della Convenzione di Ramsar (Iran, 1971) ha raccomandato, già nel 2001, che venisse realizzato un inventario delle zone umide del Mediterraneo (Pan Mediterranean Wetland Inventory - PMWI) entro il 2010, con la finalità di predisporre una banca dati on-line, gestibile a livello nazionale dalle Autorità competenti, quale strumento utile alla definizione di un piano strategico per la conservazione di tali ambiti territoriali.
 
L’inventario è anche considerato uno strumento necessario alla definizione di una strategia internazionale di tutela della biodiversità presente nelle zone umide, in linea con gli obiettivi definiti dalle Decisioni delle diverse Conferenze delle Parti, nell’ambito della Convenzione per la Diversità Biologica (Rio, 1992).

Obiettivi Generali

L’obiettivo generale del progetto è di acquisire una conoscenza a livello nazionale della distribuzione e dello stato delle zone umide, delle pressioni antropiche maggiormente in atto, al fine di definire una strategia nazionale per la conservazione della biodiversità e delle risorse idriche in esse presenti, contribuendo così alla definizione ed all’applicazione di una strategia per l’area mediterranea, in accordo con il piano strategico globale determinato nell’ambito della Convenzione di Ramsar e con il piano strategico definito della Conferenze delle Parti della Convenzione per la Diversità Biologica, per le zone umide.

Criteri di scelta delle aree

I criteri di scelta delle aree sono stati estrapolati dalla definizione di zone umide elaborata ai sensi della Convenzione di Ramsar (1971) per cui sono state censite le aree caratterizzate dalla presenza temporanea o permanente di acqua ed in particolare:
paludi;
acquitrini;
torbe;
bacini naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua corrente , dolce, salmastra o salata;
distese d'acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri.
A queste si aggiungono:
fiumi e foci;
lagune;
valli da pesca;
litorali con acque marine costiere;
cave di espansione;
invasi di ritenuta;
cave di inerti per attività fluviale;
canali;
saline;
vasche di colmata.


      

              Mappa MedWet Regione Marche

 

Elenco delle aree:

Scarica la scheda della zona umida delle Marche che ti interessa:

1.Valmarecchia tra Ponte Messa e Ponte Otto Martiri   15.Vasche zuccherificio di Fano   29.Lago di Belforte 
2.Portonovo e falesia calcarea a mare 
16.Lago di San Lazzaro 30.Lago delle Grazie 
3.Fiume Esino Loc. Ripa Bianca  17.Lago del Furlo  31.Foce Fiume Chienti 
4.Piana di Pioraco  18.Lago di Mercatale  32.Lago di Castreccioni 
5.Boschi ripariali del Tronto  19.Laghetti Foglia - Ca' Girone   33.Foce Fiume Potenza 
6.Fiume Tronto tra Favalanciata e Acquasanta   20.Laghetti Foglia - Villa Fastiggi   34.Foce Fiume Musone  
7.Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce  21.Foce Fiume Cesano 
(dalla foce al ponte di Monterado) 
 
35.Lago di Paggese  
8.Litorale di Porto d'Ascoli (La Sentina)  22.Laghetti di Montelupone  36.Lago di Talvacchia  
9.Tavernelle sul Metauro   23.Ex-Cave Maceratesi  37.Lago di Gerosa 
10.Valmarecchia   24.Lago San Rufino  38.Lago di Ponte Maglio 
11.Piani di Montelago  25.Invaso Fornace  39.Foce Fiume Aso 
12.Piano di Colfiorito 26.Lago di Fiastra   40.Foce Fiume Esino 
13.Pian Perduto  27.Lago di Polverina   41.Lago Le Vene  
14.Lago di Pilato   28.Lago di Pievefavera    

 

Zone umide Regione Marche (scarica tutte le schede)

Zone umide Italia - Europa (scarica tutte le schede)