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06/06/2019

MERCATONE UNO: IL PRESIDENTE CERISCIOLI INCONTRA SINDACATI E DIPENDENTI

“Sia come Regione che come sindacati abbiamo reagito tempestivamente chiedendo l’anticipazione del tavolo nazionale al Mise che poi effettivamente c’è stato. Siamo consapevoli dei passaggi che abbiamo di fronte e vogliamo affrontarli insieme. Il primo è quello relativo al Tribunale di Bologna che accogliendo l’istanza di retrocessione sul procedimento di fallimento permetterebbe l’attivazione della cassa integrazione dando quindi strumenti per poter gestire questa fase. Nel caso in cui dal Tribunale arrivasse una risposta diversa continueremo comunque il percorso insieme alle parti sociali chiedendo una nuova convocazione del tavolo al Mise per l’attivazione di strumenti straordinari a sostegno dei lavoratori nonostante il fallimento dell’azienda. In ultima istanza ci sono gli strumenti regionali di ricollocamento, ma l’auspicio di tutti è quello di poter risolvere la questione con i primi due passaggi in maniera più utile e significativa. Noi non lasceremo solo i lavoratori e non faremo mancare, come abbiamo fatto fin da subito, il nostro appoggio, la nostra presenza, la condivisione sulle iniziative da prendere in merito alla decisione del Tribunale, come per la richiesta di sospensione all’Abi dei mutui per questi lavoratori che si trovano in una condizione particolare: non sono stati licenziati e non sono incassa integrazione. Soprattutto chiederemo al Ministero di mettere sul tavolo tutti gli strumenti che è possibile attivare in questi casi”. Lo ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli che insieme all’assessore al Lavoro Loretta Bravi e al consigliere regionale Francesco Micucci ha incontrato oggi i segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil e una delegazione di lavoratori per confrontarsi sulla drammatica vicenda del fallimento del Mercatone Uno. Nei tre punti vendita di Pesaro, Monsano e Civitanova e in quello di Colonnella al confine con l’Abruzzo, erano impiegati infatti 150 dipendenti marchigiani, che da un giorno all’altro sono rimasti senza lavoro. I rappresentanti sindacali da parte loro hanno riconosciuto alla Regione la disponibilità e l'intervento immediato per quanto di competenza. Hanno quindi chiesto alla Regione di continuare nell'impegno forte nei confronti del Ministero per un percorso di protezione dei lavoratori che da due mesi non ricevono più lo stipendio attraverso l'attivazione della cassa integrazione straordinaria ma anche per un progetto in prospettiva per la difesa e il rilancio dell’occupazione. Hanno inoltre condiviso l’esigenza di una immediata riconvocazione del tavolo del Mise appena il Tribunale si sarà pronunciato. Tutti i presenti hanno stigmatizzato l’atteggiamento dell'azienda che ha chiuso i battenti senza alcun preavviso e senza alcun rispetto della dignità dei dipendenti ai quali è stata espressa la massima solidarietà.