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22/10/1999

ACCORDO TRA REGIONE E CONFERENZA EPISCOPALE MARCHIGIANA PER VALORIZZAZIONE PATRIMONIO CULTURALE ECCLESIASTICO

“Una tappa importante per la valorizzazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica, che costituiscono la stragrande maggioranza del patrimonio culturale delle Marche”: così Vito D’Ambrosio, presidente della Giunta regionale, ha definito il protocollo d’intesa tra la Regione Marche e la Conferenza episcopale marchigiana per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica, sottoscritto nel corso di una riunione svoltasi presso la sede della Giunta. Molteplici gli scopi dell’intesa: catalogare il patrimonio monumentale e storico-artistico di interesse religioso, programmare gli interventi di restauro, inventariare il patrimonio archivistico ecclesiastico e quello bibliografico e bibliotecario, garantire il riordino e la fruizione dei musei e delle raccolte d’arte sacra. A tal fine, le parti concorderanno piani annuali e pluriennali di intervento; previsti anche accordi con gli organi periferici dello Stato ed enti locali e l’istituzione di una commissione paritetica che oltre ad approfondire gli ambiti di collaborazione, dovrà istruire i progetti e individuare le risorse finanziarie. “L’intesa - ha spiegato D’Ambrosio - si inserisce nell’ambito di eccellenti rapporti tra Regione e Conferenza episcopale e prefigura un originale modello di collaborazione tra Stato, Regione e Conferenza episcopale”. Molto positivo anche il giudizio di Monsignor Franco Festorazzi, presidente della Conferenza episcopale marchigiana, l’assemblea dei vescovi titolari delle tredici diocesi della regione. “Con questo atto si sono superate distanze e perplessità reciproche e si dà inizio - ha sottolineato - ad un periodo di colloquio aperto, rispettoso delle parti e intenzionato a realizzare la più completa valorizzazione culturale”. La Chiesa, ha aggiunto - è pienamente consapevole del valore storico-artistico dei suoi beni ecclesiastici, tuttavia molte sono le difficoltà nel reperire adeguate risorse finanziarie e personale specializzato. “Anche per questo - ha concluso - sentiamo la necessità di una più stretta collaborazione con la Regione Marche”. Il protocollo d’intesa sottolinea - gli ha fatto eco Monsignor Cleto Bellucci, delegato della Conferenza episcopale marchigiana per i beni culturali ecclesiastici – la necessità di avviare rapporti di collaborazione nel pieno rispetto delle reciproche competenze: l’accordo del ’96 tra Ministero per i beni culturali e la Cei individua nei vescovi gli unici soggetti per collaborare con gli organi periferici dello Stato in materia culturale; si tratta di beni di grandissimo valore non solo per la crescita civica, ma anche per quella morale e religiosa dei cittadini. “L’intesa – ha rilevato Gino Troli, assessore regionale alla cultura - crea i presupposti per promuovere ulteriormente la tutela e la valorizzazione di una parte fondamentale del patrimonio culturale marchigiano e per rinsaldare i rapporti di collaborazione positivamente avviati”. Obiettivi da raggiungere attraverso l’attiva partecipazione dei Comuni e delle Province. Troli ha anche auspicato una nuova attenzione verso la cosiddetta ‘Italia minore’: una realtà - ha detto - ricca di beni culturali diffusi sul territorio, ma che lo Stato continua a trascurare privilegiando le realtà metropolitane. Ha poi ricordato che la legge regionale sulla valorizzazione del patrimonio storico-monumentale prevede una spesa triennale di 100 miliardi e che sono già stati avviati 1.500 interventi di recupero: quasi la metà delle opere a rischio. Allo studio anche la realizzazione di un biglietto unico per visitare tutti i musei delle Marche.