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22/10/1999

CONFERENZA INT.LE "LE CARTE DELL'AUTONOMIA" D'AMBROSIO: FEDERALISMO FISCALE ALLA BASE DELLA DEMOCRAZIA

“Perché si possa parlare di reale sussidiarietà, occorre applicare il federalismo fiscale che è la traduzione e il principio cardine della democrazia”. E’ il passaggio centrale dell’introduzione del presidente della giunta regionale, Vito D’Ambrosio, che questa mattina ha aperto i lavori della seconda giornata della Conferenza internazionale “Le Carte dell’autonomia locale e regionale del Consiglio d’Europa: la sussidiarietà in azione”, in svolgimento ad Ancona, presso l’ex Caserma Villarey, sede della Facoltà di Economia e Commercio. D’Ambrosio, che presiedeva la seconda sessione del Convegno su “La questione delle competenze e delle risorse finanziarie degli enti locali e delle Regioni in Europa”, ha fatto una premessa sullo stato attuale del principio di sussidiarietà, con particolare riferimento alla situazione italiana: “Proprio ieri - ha detto - si è tenuta una conferenza, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D’Alema, tra Governo, Regioni ed Enti locali per esprimere il parere sulla Legge Finanziaria che il Governo ha trasmesso alle Camere. In questo parere abbiamo evidenziato alcuni aspetti relativi al trasferimento di fondi dal Governo alle Regioni e agli Enti locali che, in parte obbediscono al principio di sussidiarietà e in parte mantengono la caratteristica di essere già finalizzati, senza quindi avviare il processo di federalismo fiscale. L’autonomia di gestione della leva fiscale, almeno parziale - ha affermato D’Ambrosio – costituisce il fondamento della sussidiarietà, formalizzata nel Trattato di Maastricht e ulteriormente sancita in quello di Amsterdam. Alla base del principio di sussidiarietà non stanno solo la maggiore efficienza della pubblica amministrazione e la prossimità delle decisioni al cittadino e neanche solo il decentramento delle competenze, ma soprattutto la materia fiscale, perché ciò significa facilità di controllo della gestione e dell’impiego delle risorse pubbliche da parte degli elettori. Significa, quindi, maggiore apertura della democrazia: è un dato storico che ci hanno insegnato le rivoluzioni americana e inglese per l’affermazione dei principi di democrazia.” “Ritengo importante - ha concluso il presidente - prima dei problemi politici cui è legata anche la costruzione della Casa Europa, approfondire gli aspetti tecnici del problema. E’, infatti, fondamentale per una buona politica - se la politica è riflessione, spunto, stimolo e capacità di risposta alle esigenze - disporre di una valida base conoscitiva che senz’altro sarà approfondita in questa Conferenza internazionale.”