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10/01/2001

SANITA'. PROFESSIONE MEDICA INTRAMURARIA. LE PROPOSTE DELLA REGONE AL MINISTERO. CHIESTI 88,8 MILIARDI PER ADEGUARE GLI SPAZI

Per gli interventi di adeguamento nelle strutture sanitarie degli spazi destinati all’esercizio della libera professione medica sono necessari 88 miliardi e 800 milioni. E’ la somma quantificata dalla Regione Marche nella proposta inviata al ministero della Sanità per realizzare quegli interventi che, con l’obiettivo primario della riduzione delle liste di attesa, consentano ai numerosi medici marchigiani che hanno optato (ben il 90%), di visitare e curare i propri pazienti all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere come liberi professionisti. Il programma di interventi e la richiesta di fondi statali, approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità , Augusto Melappioni, è il risultato di un’analisi del fabbisogno, stilata di concerto con i Direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, che ha tenuto conto anche delle modalità operative indicate dal Ministero della Sanità per la predisposizione del programma di interventi. In primo luogo, è stato preso in considerazione il numero dei medici che hanno optato per esercitare la libera professione intramuraria e tra questi, quelli che sono stati autorizzati a svolgere tale attività in spazi esterni all’azienda (intramoenia allargata). In generale l’incidenza dell’opzione dei medici per esercitare la libera professione, come accennato, è stata molto elevata in tutto il territorio regionale e corrisponde a circa il 90%. Più diversificata, invece, la situazione quantitativa dei medici autorizzati a svolgere l’intramoenia allargata: se mediamente il valore si attesta intorno al 12% , in effetti si rilevano incidenze molto diverse: dal 5,1% (valore minimo a Camerino) al 40,3% (valore massimo a Macerata), fino ad una situazione dove non è stato possibile reperire spazi adeguati esterni ( INRCA di Fermo). In particolare, nelle 13 ASL marchigiane i medici che hanno optato sono stati in totale 1800 con valori massimi di 236 medici nella ASL 11 di Fermo. Nelle Aziende ospedaliere, comprese INRCA (Ancona e Fermo) hanno optato 892 medici, di cui 497 solo nell’Azienda Torrette/Lancisi. I medici autorizzati all’esterno sono stati in totale 314. La ricognizione degli spazi disponibili ha fatto emergere una situazione differenziata a seconda della tipologia delle strutture, dell’avanzamento degli interventi avviati, della conformazione del territorio di competenza delle aziende che permette o meno il decentramento per gli spazi destinati alla libera professione. In generale, ad eccezione di alcune situazioni svantaggiate, è emerso un buon grado di interconnessione con l’attuazione del Programma straordinario di investimenti, nel cui ambito sono state risolte in parte le esigenze di spazi ulteriori per le degenze o riorganizzate alcune superfici. Uno dei criteri fondamentali è stato, comunque, quello di garantire al massimo l’integrazione nell’utilizzo degli spazi e delle attrezzature, tra attività ambulatoriale e libero-professionale per evitare duplicazioni di locali e assicurare nel contempo continuità assistenziale, in modo da conseguire l’obiettivo finale della riduzione delle liste di attesa. Gli 88 miliardi e 862 milioni sono suddivisi in due quote: circa 32 miliardi per gli spazi da adibire a degenze, e 56 miliardi 700 milioni per l’attività ambulatoriale. Si attende ora la determinazione del Ministero, d’intesa con la Conferenza Stato/Regioni, circa l’ammontare dei fondi ripartiti per ciascuna regione. Nell’agosto scorso il Governo si era impegnato ad assicurare risorse aggiuntive finalizzate a tali interventi per un ammontare complessivo di 1800 miliardi. La Regione Marche concorrerà alla spesa complessiva degli interventi nella misura del 5%. (ad’e)