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09/01/2001

RACCOLTA DEI FUNGHI: PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE

Tutelare una risorsa importante per l’economia delle aree marginali montane. È l’obiettivo della proposta di legge della Giunta regionale che intende disciplinare la raccolta e la commercializzazione dei funghi spontanei, freschi e conservati. La normativa è stata presentata al Consiglio per l’approvazione. Il provvedimento vuole promuovere “un approccio più consapevole nei confronti del territorio, una maggiore conoscenza delle nozioni basilari della micologia, la salvaguardia della salute pubblica dai rischi legati alla scarsa conoscenza delle specie fungine velenose e tossiche”. Secondo la proposta della Giunta regionale, le funzioni amministrative (autorizzazioni alla raccolta) vengono riconosciute alle Comunità montane e alle Province. Gli enti locali promuoveranno anche l’animazione e la formazione del settore micologico, ad esempio attraverso l’organizzazione dei corsi formativi. Per esercitare la raccolta dei funghi occorre avere almeno 14 anni di età ed essere in possesso di abilitazione (tesserino rilasciato a seguito della partecipazione a corsi formativi). Sono previste deroghe all’obbligo dell’abilitazione per coloro che posseggano determinati titoli autorizzativi. Oltre all’abilitazione occorre disporre di un permesso temporaneo (valido su tutto il territorio regionale), rilasciato dall’ente competente dietro un versamento di una tassa, i cui proventi vengono ripartiti fra le Comunità montane per promuovere iniziative formative, scientifiche e divulgative. È contemplata anche un’autorizzazione per la commercializzazione dei funghi raccolti. Un aspetto innovativo della proposta è quello che assimila la raccolta dei funghi spontanei, praticata dall’agricoltore (imprenditore agricolo a titolo principale), alla produzione aziendale, con evidenti vantaggi per quanto riguarda la vendita del prodotto. “È un elemento di grande importanza – si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge – perché rafforza ulteriormente il legame esistente tra la figura dell’imprenditore e il contesto territoriale, in un concetto di ruralità che fonde insieme agricoltura e ambiente”. L’attenzione alle realtà economiche e sociali montane si evidenzia anche nella raccolta “a fini economici”. È prevista la possibilità di istituire apposite aree nelle quali, a certe persone, è riservato il prelievo per produrre reddito o alle quali possono accedere i residenti. Le aree vanno delimitate sentendo le associazioni micologiche più rappresentative. Giornalmente possono essere raccolti 2 kg di funghi spontanei, elevabili a 3 per le categorie professionali e a 4 nelle aree destinate “a fini economici”. Sono previste contravvenzioni fino a 2 milioni (e la confisca dei funghi) a carico dei trasgressori. La vigilanza è demandata al Corpo Forestale, ai Carabinieri, alle guardie venatorie. Infine, per armonizzare il passaggio dalla precedente normativa all’attuale, è riconosciuta la validità dei tesserini rilasciati.