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21/12/2000

CAMPAGNA REGIONALE PER LA PREVENZIONE E LA CURA DEL DIABETE MELLITO 2000

“Per ogni paziente noto, ce n’è uno che non sa di esserlo”. Era lo slogan della campagna regionale 2000 per la prevenzione e la cura del diabete mellito. L’iniziativa ha raccolto interesse presso la popolazione e registrato un afflusso di cittadini superiore alle aspettative. Punti di informazione e un “Glicobus” itinerante, videocassette, visite nelle scuole: tutto questo lavoro ha avvicinato la gente al problema. E’ quanto emerso nel corso di una conferenza stampa, convocata per illustrare i risultati del programma di prevenzione. All’incontro è intervenuto l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni, e una folta rappresentanza di componenti del Comitato regionale di diabetologia. Il 4% degli italiani soffre di diabete, è stato sottolineato Questo dato giustifica, da solo, ogni sforzo per prevenire e curare una malattia che possiamo considerare "sociale”. Nelle Marche si registrano 40 mila diabetici e si prevede che possano raggiungere quota 50 mila entro il 2010. Sono, poi, 250 i minori diabetici seguiti dalla Clinica pediatrica dell’Ospedale “Salesi” di Ancona. La campagna ha permesso di individuare molti soggetti a rischio per diabete mellito e ipertensione arteriosa, per i quali è necessario un approfondimento medico e diagnostico. In particolare, dall’indagine è emerso che il 9% dei soggetti, non noti diabetici, presentava una glicemia oltre la soglia di allarme (110 mg/dl. Il 3,1% superava addirittura il valore di 140 mg/dl). Il 20% delle persone analizzate, non conosciute come “ipertese”, avevano valori di pressione oltre la soglia patologica. Durante la campagna sono state compilate circa 5 mila schede, che sono state oggetto di uno studio, sintetizzato in un opuscolo destinato agli operatori di settore per raffinare l’analisi e la riflessione sul “da fare”. Conclusioni, e questa è una novità, elaborate in “tempo reale”: la campagna si è svolta nei mesi estivi e, a fine anno, i dati sono stati studiati statisticamente e pubblicati. L’indagine ha fornito utili indicazioni per la pianificazione dei futuri interventi di informazione e di prevenzione nella popolazione e ha sottolineato, ancora una volta, la necessità di mettere a punto strumenti per l’identificazione sistematica, nel tempo, dei soggetti a rischio per le due patologie ad alto impatto sulla salute della popolazione. “Informazioni importanti – ha sottolineato Fabio Romagnoli, dirigente medico del Centro di diabetologia dell’Inrca di Ancona – in quanto il diabete sta alla base delle patologie cardiovascolari che, essendo la prima causa dei decessi, sono la vera peste del nuovo millennio”. Anche secondo Flavia Carle, responsabile del Centro di epidemiologia e biostatistica dell’Università di Ancona, “la campagna ha fornito utili spunti per andare avanti”. Due gli aspetti più interessanti che si sono manifestati: serietà scientifica dell’indagine (c’è stata correlazione con la letteratura internazionale consolidata), e, spunto per altri approfondimenti, concordanza non scontata tra sintomatologia e livelli di diabete riscontrati. Secondo il responsabile del Servizio di diabetologia del “Salesi”, dott. Cherubini, “negli ultimi 10 anni la malattia è in crescita nei bambini sotto i 5 anni di vita. L’incidenza si è triplicata e questo presuppone l’avvio di una campagna di prevenzione basata sulla genetica umana”. “Oggi parliamo di sanità che funziona – ha concluso l’assessore Melappioni – Le Marche sono all’avanguardia in questo settore, avendo iniziato, capillarmente sul territorio, l’attività antidiabetica fin dal 1964”.