E’ ufficialmente iniziato l’esame del Documento di Programmazione relativo all’Obiettivo 2 dei Fondi Strutturali per il periodo 2000-2006: è la stessa Direzione Generale-Politica regionale della Commissione Europea a comunicarlo con lettera.
Come si ricorderà l’Italia, e anche le Marche, avevano dovuto rivedere la zonizzazione delle aree che potevano beneficiare dei contributi e ciò ha comportato un allungamento dei termini, essendosi dovuta riavviare l’intera procedura con tutti i passaggi tecnici e istituzionali.
Il documento programmatico – interessa il periodo 2000-2006 - ha come obiettivo principale quello di ridurre la marginalità economica e sociale di zone con difficoltà strutturale, attivando una mole di investimenti che si aggira intorno ai 1.150 miliardi, considerando le risorse comunitarie, statali, regionali (il totale delle pubbliche è di 410 miliardi) e il concorso dei soggetti beneficiari. Alla cifra anzidetta va aggiunto un sostegno transitorio fino al 2005– phasing out – a quei comuni che nel precedente periodo di programmazione avevano usufruito dei benefici comunitari e che non sono rientrati nella attuale zonizzazione: il totale degli investimenti è di 207 miliardi, di cui 76 di provenienza pubblica.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della giunta Vito D’Ambrosio per l’inizio di una nuova fase, che finalmente – ha detto – è quella finale: “si è tenuto conto della nostra realtà territoriale, intervenendo là dove ce n’era più bisogno e concentrando l’attenzione sui temi della sostenibilità ambientale, dell’aumento dell’occupazione e delle pari opportunità, elementi che caratterizzano tutto il Docup.”
Il Docup è strutturato su tre assi fondamentali:
1) Sviluppo e rafforzamento del sistema produttivo. Rispetto al passato sono stati privilegiati interventi rivolti alla internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e progettualità che vanno ad incrementare l’innovazione tecnologica: il 47% delle risorse pubbliche;
2) Rete ecologica e riqualificazione territoriale. Tutela delle acque, gestione del ciclo dei rifiuti, aree protette ed educazione ambientale. Una particolare attenzione è riservata alla razionalizzazione del sistema dei trasporti: 26% delle risorse pubbliche;
3) Valorizzazione delle potenzialità dei sistemi locali: turismo, beni culturali e riqualificazione della rete dei servizi socio-assistenziali, sviluppo della società dell’informazione, attività commerciali e arredo nei centri storici: circa il 26% delle risorse pubbliche.
C’è poi un quarto Asse di intervento, che riguarda l’assistenza tecnica, cioè a dire tutte le attività che riguardano ricerca, sperimentazione e pubblicizzazione degli interventi. (e.r.)
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