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28/11/2000

Il Vicepresidente Spacca e l'Assessora Cecchini incontrano i lavoratori delle aziende telefoniche in sciopero

Oggi sotto la sede della Giunta regionale si è svolta una manifestazione dei dipendenti delle ditte telefoniche che operano per la Telecom Marche, per protestare contro il colosso della telefonia che ha ridotto il numero delle aziende terziste nella nostra regione. Una delegazione di lavoratori e operatori sindacali è stata ricevuta dalla giunta, rappresentata dal vicepresidente, Gian Mario Spacca, e dall’assessora al lavoro, Cristina Cecchini. A seguito dell’esclusione dalle gare d’appalto regionali, più imprese stanno spostando l’attività in altre regioni, utilizzando le procedure di cassa integrazione per i lavoratori marchigiani: 41 dell’Itea e 91 della Ceit, ma il problema potrebbe coinvolgere 82 dipendenti della Ciet, in attesa di novità sul proseguimento dell’attività della propria ditta. La vicenda è poco conosciuta, ma, come hanno detto i due amministratori presenti, è importante per le Marche per i risvolti sulla crescita della telefonia e della telematica: due aspetti fondamentali dello sviluppo regionale. La Telecom nell’accordo per la cessione della Sirti, un’impresa dell’indotto, ha garantito che, nelle regioni dove tale ditta opera, possa partecipare agli appalti al massimo un altro concorrente. Situazione verificatasi nelle Marche: solo la Cet, oltre la Sirti, lavorerà per la Telecom con un ribasso del 30% dell’appalto, che rappresenta un ulteriore problema: limiterebbe, infatti, la possibilità di posti alternativo per i lavoratori delle ditte in questione. “Il problema è stato già affrontato in Consiglio regionale – ha esordito Spacca - e la Giunta ha preso l’impegno di ‘accompagnare’ la vertenza a livello dei ministeri competenti. La prima occasione sarà lunedì prossimo in occasione della visita a Pesaro del Ministro dell’Industria, Letta. Due possono essere le strategie: in primo luogo la richiesta di una specifica riserva per queste ditte, nell’ambito dei lavori d’interramento delle reti telefoniche nell’area del terremoto; poi, in una logica di lungo periodo, premere sul Governo per investimenti, ai quali può contribuire anche la Regione, finalizzati ad una rete infrastrutturale di tipo hardware. Non é – ha aggiunto il vice presidente –una semplice trattativa sindacale, ma una partita sulla quale si giocano aspetti importanti dello sviluppo della regione.” La Cecchini ha insistito sull’ipotesi d’intervenire sulla Telecom e per condizionare i lavori nelle aree terremotate, ma ha anche sottolineato l’importanza di attivare la mediazione del Ministero del Lavoro e di porre il problema all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni attraverso il presidente D’Ambrosio. “E’ possibile, inoltre – ha detto –, programmare nel 2001 interventi e attività formative, sulla falsa riga di quanto abbiamo già deliberato per il 2000. Le imprese che decideranno di rimanere nelle Marche, ma anche i lavoratori che dovessero essere assorbiti dalle altre, debbono far conto su una riqualificazione professionale adeguata per affrontare la sfida tecnologica in atto operare nello stesso settore a livelli tecnologici più avanzati.” L’incontro è stato aggiornato per le necessarie verifiche ai vari livelli e per gli opportuni contatti con la Telecom e i due ministeri. (fb)