Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
21/11/2000

IPOTESI DI RIASSETTO DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE: DI STANISLAO

“In merito a quanto apparso su alcuni giornali su ipotesi di riassetto del sistema sanitario regionale, è indispensabile, per onor del vero e con l’onestà intellettuale che ha sempre contraddistinto l’azione dell’Agenzia Regionale Sanitaria che ho l’onore di dirigere, riportare all’opinione pubblica i veri contenuti della riunione tenuta con i Direttori Sanitari aziendali il 15 u.s. a Jesi. Gli argomenti affrontati sono stati squisitamente di ordine tecnico, che è l’unica sfera di competenza dell’ARS e dei direttori medici, in merito ad una serie di azioni necessarie a facilitare l’applicazione del Piano Sanitario Regionale 1998-2000. Gli argomenti affrontati sono stati nell’ordine: a) obiettivi aziendali 2001; b) progetto regionale sui profili di assistenza; c) sviluppo della rete epidemiologica; d) in processi in fase di avvio su autorizzazione e accreditamento delle strutture; e) l’osservatorio sulle disegueglianze; f) la relazione di distretto e il corso regionale per i responsabili di distretto; g) la relazione sanitaria annuale. Su ciascuno di questi punti, nella riunione che è durata tre ore, sono state prese decisioni sugli aspetti operativi di competenza delle direzioni sanitarie. Sul primo punto, la discussione si è concentrata su alcuni settori dell’offerta sanitaria passibili di razionalizzazione, individuati in due giornate di lavoro, tenutesi in settembre e ottobre, con i Direttori Generali congiuntamente con l’Assessore alla Sanità e ai Dirigenti del Servizio Sanità. In particolare ci si è concentrati sull’avvio di due gruppi di lavoro tecnico sulle chirurgie e i laboratori analisi. Il sistema informativo attuale, costruito in due anni perseguendo tutti gli obiettivi previsti nel PSR, fornisce la possibilità di una lettura puntuale dei fenomeni sanitari a livello delle singole aziende. Su queste due aree i problemi sollevati sono: - per le chirurgie, gli indici di efficienza di alcune strutture non in linea con parametri del PSR, la duplicazione di attività nella stessa Azienda o in ASL vicine, il non pieno sviluppo delle attività di day surgery, l’ancora scarsa diffusione della FDW (five day ward: la chirurgia su cinque giorni) - per i laboratori analisi: la duplicazione di laboratori all’interno di alcune ASL, con la contestuale presenza di laboratori centrali, negli ospedali di rete, capaci di una offerta di prestazioni ben superiori alle aree territoriali di riferimento. Come concertato con i Direttori Generali, si è deciso quindi di formare due gruppi di lavoro tecnico per approfondire l’analisi di queste situazioni, su i diversi scenari di accordo tra Aziende Sanitarie prospettati dal PSR: dimensione interaziendale (tra ASL contigue), dimensione di area vasta (livello provinciale), dimensione metropolitana per le aziende della città di Ancona (progetto Ancona). Se tale prospettiva di analisi tecnica, in linea con il PSR, sui versanti della produzione, dei costi e dell’appropriatezza dell’offerta sanitaria viene da qualcuno interpretata come tentativo di ridisegnare il sistema sanitario attuale (4 – 6 ASL; una AO), e non come contributo, fondato su dati epidemiologici e statistici, che i tecnici della sanità possono offrire al mondo politico per avviare una riflessione sull’aggiornamento del PSR (che vede la sua scadenza naturale nell’ottobre del 2001), entriamo nel mondo della “dietrologia” che non vede coinvolto non solo me e l’istituzione che rappresento, ma anche la maggior parte dei tecnici presenti alla riunione e tantomeno l’Assessore alla Sanità e la maggioranza di governo. Gli altri argomenti affrontati nella riunione, su cui evito di entrare nei particolari per lo spazio che tali argomenti richiederebbe, ma che sono disponibile ad approfondire in altri spazi, sono tutti all’interno dell’applicazione del PSR e sono tutti mirati a aumentare i livelli di integrazione (profili assistenziali), qualità (autorizzazione e accreditamento) ed equità (osservatorio delle disuguaglianze) del nostro sistema regionale. Infine non riesco a capire come sia nata la “fantasia” in merito a presunte dichiarazioni di sfiducia sulle direzioni generali da parte della Giunta. Nella riunione,a specifica richiesta dei presenti, si è solo precisato che la Regione (Servizio Sanità e ARS per quanto di loro competenza) , ottenuti tutti i bilanci consuntivi 1999 delle Aziende, sta procedendo alla valutazione dei risultati raggiunti. Una breve informativa da parte dei presenti si è avuta in merito al nuovo contratto di lavoro dei direttori generali, attualmente in corso di definizione a livello statale. Questo quanto: se poi una battuta del tipo “speriamo che l’accordo a livello centrale fissi un tetto minimo di retribuzione superiore a quello attuale, perché altrimenti le Regioni, stante la situazione economica, decideranno di attestarsi sul livello minimo” viene interpretata come sfiducia nei confronti dei Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari, Le assicuro non so come reagire, se non nel senso di una profonda amarezza e sconcerto.”