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03/11/2000

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: AIUTI A KOSOVARI, ERITREI E BOSNIACI

La Giunta regionale, su proposta del presidente Vito D’Ambrosio, ha approvato tre progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, a favore dei disabili del Kosovo, dell’assistenza alimentare ai profughi eritrei e della riabilitazione e ricostruzione del Cantone di Mostar in Bosnia. Il primo, denominato ‘Solidarietà comunitaria, Kosovo’, prevede il finanziamento all’attività dei due centri socio-sanitari creati dalla Comunità internazionale di Capodarco (CICa), nelle città kosovare di Pec e Decane, per assistere dal punto di vista della riabilitazione fisica e dell’integrazione sociale i soggetti disabili e quelli traumatizzati a livello fisico e psichico durante il recente conflitto. Il costo dell’intervento sarà di 160 milioni di lire, di cui 80 a carico della Regione e gli altri della Merloni Elettrodomestici. L’intervento del CICa – che dal 1970 opera in tutto il mondo con strutture e operatori qualificati – è un contributo importante alla graduale ripresa della regione. Nel solo centro di Pec, attrezzato dalla Comunità con attrezzature fisiokinesiterapiche, il personale sanitario inviato ha già fornito cure e assistenza fisiatrica ad alcune centinaia di persone. Il secondo progetto, realizzato in collaborazione con l’ISCOS Marche, ha un costo a carico del bilancio regionale pari a 175 milioni di lire destinati all’assistenza ai problemi collegati all’alimentazione a favore di 2000 famiglie eritree sfollate nei campi della zona di Adi Keih. Ad esse saranno forniti ‘kit’ per cucinare composti da fornelli e dalle tipiche pentole usate da quelle popolazioni: indispensabili alla sopravvivenza dei profughi che, dalle zone in cui hanno trovato rifugio a seguito della guerra con l’Etiopia, si stanno gradualmente riavvicinando alle aree d’origine. Il progetto viene attuato dall’ISCOS in diretto contatto con le associazioni internazionali ed eritree e partecipa a risolvere il dramma di popolazioni decimate prima dalla guerra e ora dalla fame. Al funzionamento della struttura d’intervento creata a Mostar, in Bosnia, dalle Regioni Marche, Emilia-Romagna e Toscana per predisporre e coordinare il sostegno alla ripresa e alla ricostruzione, infine, la giunta ha assegnato 10 milioni di lire. L’attività di questi anni, ora in via di completamento, è stata mirata alla ricostruzione post bellica del tessuto sociale, prevedendo il sostegno soprattutto per le donne e le categorie deboli, come i giovani, e alla creazione di nuove attività sociali, economiche e d’assistenza.