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25/09/2000

ESODO INCENTIVATO DIRIGENZA : UN PROGRAMMA CONCERTATO PER UNA STRUTTURA PIU' SNELLA ED EFFICIENTE

“La risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dei dirigenti regionali va inquadrata nel mutato contesto della Pubblica Amministrazione che negli ultimi anni è stato oggetto di numerosi interventi di riforma, tutti tesi a migliorarne la funzionalità e renderla più semplice e vicina ai cittadini-utenti. Non si tratta di un provvedimento unilaterale o di “forzate dimissioni”, ma solamente dell’applicazione di una norma contrattuale, già adottata in altre Regioni, ispirata ad una logica aziendale, come è del resto la natura del contratto della dirigenza: manager in tutti i sensi con contratto di tipo privatistico. Il meccanismo per incentivare il pre-pensionamento, è una iniziativa di razionalizzazione delle spese per il personale, che non solo si autofinanzia, ma che addirittura comporterà un risparmio nel bilancio 2001, riguarda per ora i dirigenti ma potrà essere estesa anche ai dipendenti se ve ne saranno le condizioni. I dirigenti interessati sono solo coloro che lo richiederanno volontariamente e con precisi requisiti posseduti al 31.12.2000. Su un centinaio di dirigenti forse una ventina hanno i requisiti di idoneità per il pre pensionamento . Basta attendere fino al 15 ottobre – termine per la richiesta consensuale di risoluzione – per valutare le reali dimensioni dell’operazione che non può essere considerata alla stregua di “tagli” al personale. Il provvedimento sull’esodo volontario dei dirigenti, inoltre, non deve identificarsi con la riforma organizzativa dell’Ente che il Governo regionale ha messo tra le priorità del suo programma, che è cosa più complessa e ampia: i provvedimenti che interessano il personale e le spese per la gestione sono sì strettamente legati all’organizzazione, o meglio, alla riorganizzazione, ma appartengono solo ad una fase di avvio di un processo di adeguamento alle norme nazionali che hanno innovato e innoveranno la struttura burocratica della Pubblica Amministrazione. La richiesta delle organizzazioni sindacali di discutere insieme un progetto chiaro e definito di assetto del personale, è perfettamente legittimo e opportuno. Per arrivare ad una complessiva ed efficace riforma organizzativa dell’Ente Regione, non si potrà prescindere da ampi confronti e consultazioni con le parti sociali, politiche, economiche e sindacali coinvolte. Il trasferimento, infine, alle Province del personale (sono interessati dirigenti e dipendenti) collegato alle nuove funzioni conseguenti alle leggi Bassanini costituisce un atto fondamentale per il decentramento e la sussidiarietà. Senza risorse umane e finanziarie aggiuntive agli Enti locali il federalismo cosiddetto amministrativo resterebbe inattuato. La Regione Marche è stata tra le prime regioni italiane a recepire, legiferando, tutti i decreti legislativi delle riforme Bassanini le quali hanno realizzato una vera e propria rivoluzione nella ripartizione dei poteri tra i vari livelli di governo a Costituzione invariata.”