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Lunedì 18 settembre si è svolta la visita del vicepresidente, assessore all’Industria e Artigianato, Gian Mario Spacca a Mosca per sottoscrivere il protocollo d’intesa con le Regioni russe di Stavropol, Orel e Astrakan. La firma di questo protocollo darà un’ulteriore seguito ai rapporti già avviati tra la Regione Marche e undici Regioni della Federazione russa. Il protocollo prevede lo sviluppo dell’interscambio delle collaborazioni economiche, tecnologiche e culturali, con specifico riferimento ai settori industriali delle pelli, cuoio e calzature, mobile, legno e meccanica, elettromeccanica, tessile e abbigliamento, della produzione agricola e della trasformazione alimentare dei prodotti agricoli, del turismo e dello sport.
La firma è avvenuta presso la sede dell’ambasciata italiana a Mosca. Gli ospiti russi – tra i quali il governatore della Regione di Stavropol, Alexander Cernogorov, il vice governatore della Regione di Orel, Nikolai Zikorev, e il vice governatore della Regione di Astrakan, Anatoliy Kvasov – sono stati ricevuti, insieme ai rappresentanti della Regione Marche, dal primo consigliere economico dr. Giovanni Polizzi.
Le tre Regioni non sono state scelte per caso.
La Regione di Stavropol viene indicata come “la porta del Caucaso”; si trova praticamente all’incrocio dei flussi commerciali tra la Russia e le Repubbliche del Caucaso. Dispone di un settore agroindustriale particolarmente sviluppato.
La Regione di Astrakan, ricca di materie prime, è anche un nodo di trasporto importante, grazie alla sua vicinanza al Mar Caspio e il fiume Volga, ed è fortemente interessata allo sviluppo dell’industria meccanica.
Quella di Orel è una regione con una forte tendenza alle innovazioni di carattere economico e commerciale. La Regione ha un grosso settore agrario privato e ha introdotto tra le prime il diritto della proprietà provata del terreno. E’ una delle Regioni più stabili politicamente, dove si sono create le condizioni favorevoli per gli investimenti.
Le Regioni russe hanno espresso un forte interessamento per il modello economico marchigiano e la sua applicazione sul loro territorio.
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