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07/09/2000

TUTTI A SCUOLA FINO A 18 ANNI: PIù STRUMENTI PER SCEGLIERE E PER ORIENTARSI NEL MONDO DEL LAVORO

Tutti a scuola fino a 18 anni : più strumenti per scegliere e per orientarsi nel mondo del lavoro. Approvato il documento di indirizzo per la programmazione degli interventi Alla conclusione del ciclo della scuola di base (elementari, medie, più un anno di scuola superiore), i ragazzi che non intendono proseguire gli studi dovranno frequentare attività formative fino al diciottesimo anno di età sia per inserirsi nel mondo del lavoro, sia per rientrare in quello dell’istruzione: spetta alla Regione programmare e fornire le linee di indirizzo. Si tratta di una profonda riforma normativa e culturale d’integrazione fra scuola, formazione professionale e lavoro affidata alle Regioni e agli altri enti locali e che la Giunta regionale delle Marche, su proposta dell’assessore al lavoro Cristina Cecchini, intende attuare approvando il documento di indirizzo per la programmazione degli interventi formativi, il cui sostegno economico è previsto dal Piano 2000/2002 delle politiche attive del lavoro. Un processo che coinvolge le Province, a cui è stata delegata la formazione professionale, ma anche ‘attori’ privati e pubblici del mondo del lavoro e della scuola (università, parti sociali), già chiamati a partecipare ad “Athena”, il progetto approvato a fine ’99 per adempiere a tali compiti. Il regolamento di legge precisa che l’obbligo formativo può essere assolto anche attraverso percorsi integrati e paralleli fra i sistemi scolastico, della formazione professionale e dell’apprendistato e che l’accesso a ciascun ciclo è consentito sulla base di conoscenze, competenze e capacità possedute e dei ‘crediti’ acquisiti ‘strada facendo’. “La Regione Marche – sostiene l’assessore Cecchini – concepisce l’obbligo formativo come ‘diritto di cittadinanza’, come diritto d’ogni giovane di soddisfare il diritto/dovere di apprendimento e per adeguare le proprie capacità ad un mercato del lavoro sempre più ‘globale’ e flessibile che richiede preparazione avanzata: tutto ciò non va confuso con il semplice percorso di apprendistato di ‘vecchio tipo’: ai ragazzi vanno costantemente fornite, attraverso la preparazione in aula, possibilità educative e formative di alto profilo - le lingue straniere e le materie scientifiche ad esempio.” Le scuole di formazione e i centri per l’impiego avviati su tutto il territorio regionale – così recita il documento approvato – sono in grado di orientare i giovani costantemente durante lo svolgimento dell’attività e innalzare o riconvertire a medio termine attitudini e professionalità collegate al doppio circuito istruzione-formazione: il percorso, completato da quello interno alle aziende, infatti, prevede ‘crediti’ relativi all’apprendimento di base e didattici e non solo lavorativi: un ‘bagaglio’ personale fondamentale per l’intera vita professionale e/o scolastica successiva. Integrazione fra le diverse opzioni educative e formative, personalizzazione su ogni giovane dell’offerta, sono le altre caratteristiche degli indirizzi che la Regione e la L.144 intendono perseguire. C’è bisogno insomma di un nuovo e ‘rivoluzionario’ modello che preveda per la definizione dei progetti personalizzati, verifiche e confronti fra allievi, gruppi e tutor, incontri con le realtà lavorative, stage e inserimenti lavorativi. (fb)