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30/08/2000

INCENDI BOSCHIVI. UN PRIMO BILANCIO. AGOSTINI: "RIPRISTINEREMO IL PATRIMONIO DISTRUTTO"

Sono 56 gli incendi che si sono sviluppati nelle Marche dall’inizio dell’anno, mandando a fuoco 559 ettari di superficie, di cui 452 boscata. Nel Parco della Gola della Rossa sono bruciati 75 ettari. L’elicottero regionale ha fino ad ora effettuato 70 ore di lavoro. La caratteristica principale di quest’anno è stata la prolungata siccità, molto spesso aggravata dalla presenza di vento; la torrida estate non è stata interrotta dai tradizionali temporali d’agosto, anche se le temperature sono tornate, negli ultimi giorni, nella norma stagionale. L’origine dolosa non è stata definitivamente accertata anche se, nella maggior parte dei casi, la presenza di contemporanei focolai rende assolutamente credibile tale ipotesi. Fino ad ora il dato di quest’anno è sicuramente più pesante di quello del 1999 (20 incendi, con una superficie interessata di 225 ettari), ma inferiore al 1998 (80 incendi con 672 ettari interessati). Prendendo in considerazione l’ultimo decennio, l’anno che rimane tristemente noto è il 1993 (304 episodi e 3.459 ettari di superficie andata in fumo), soprattutto per l’incendio che devastò vaste superfici del comprensorio del Monte San Vicino; rilevanti anche i danni del 1996, del 1992 e del 1994. L’assessore regionale alle Foreste Luciano Agostini - pur precisando che solo nelle prossime settimane, sarà possibile fare una valutazione più circostanziata della situazione, valutando nello specifico i singoli casi – ha sottolineato che la Regione intende bonificare quanto è stato distrutto dal fuoco, ricreando l’habitat precedente, “pertanto – ha detto – se dietro agli incendi si nascondono motivazioni di carattere speculativo, o più in generale di contestazione delle scelte già assunte dall’Amministrazione, è bene che si sappia che questo è un disegno fallito in partenza. Il risultato sarà invece l’impiego di fondi pubblici, e quindi di tutti noi, per ripristinare il patrimonio boschivo andato in fumo.” L’assessore ha poi ricordato che, sul fronte della prevenzione, le Marche non sono certamente agli ultimi posti ma, come ha riconosciuto lo stesso ministro Pecoraro Scanio, ai primi: la nostra regione, insieme alla Toscana, si distingue infatti per la rete di avvistamento, ormai collaudata e che garantisce una buona attività preventiva. Sul fronte della repressione – ha aggiunto – “è bene non essere mai soddisfatti per fare sempre meglio. Va comunque detto che il meccanismo messo in piedi, che ruota attorno alla centrale operativa, coordinata dal Corpo Forestale dello Stato, è uno strumento che ha dimostrato di funzionare. In primo luogo per la professionalità e la disponibilità dello stesso Corpo e per il rapporto di collaborazione ormai collaudato con i Vigili del Fuoco.” A questi soggetti e ad altri, come i volontari, si aggiunge l’opera delle cooperative forestali che fanno capo al Consorzio Marche Verdi. Sia il funzionamento della centrale operativa, che il lavoro di questo Consorzio, oltre che quello dell’elicottero regionale è garantito da iniziativa e fondi regionali, così pure come il programma attivato con risorse comunitarie, che ammontano a un miliardo e mezzo. Agostini ha precisato che invece occorre fare di più per rendere veramente operative le squadre comunali previste della legge nazionale 47 del ’75, squadre che esistono di fatto solo sulla carta e che hanno difficoltà ad intervenire celermente in caso di necessità. L’assessore ha colto l’occasione per ringraziare tutti i soggetti che sono in prima linea nella difesa del nostro patrimonio boschivo, compresi quei cittadini, e sono numerosissimi, che con le loro segnalazioni e il ricorso al numero telefonico 1515, hanno dato il loro personale contributo a segnalare focolai o situazioni a rischio, impedendo in questo modo un danno ancora più gravoso per la collettività. (e.r.) N.B. Mentre scriviamo è in atto un incendio in comune di Peglio. Sono già sul posto quattro squadre del Corpo Forestale e l’elicottero regionale.