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21/07/2000

CONFRONTO SULLE POLITICHE INDUSTRIALI DI LEGISLATURA

Giunta regionale e Consiglio direttivo di Confindustria Marche, guidati rispettivamente dai presidenti Vito D’Ambrosio e Adolfo Guzzini, si sono incontrati per discutere in maniera approfondita impostazione e programmi di politica industriale della VII legislatura. All’incontro hano preso parte gli assessori all’industria e artigianato Gian Mario Spacca e all’ambiente, edilizia e lavori pubblici Roberto Ottaviani, nonché il direttore di Confindustria, Giorgio Catucci e il Capo di Gabinetto della Giunta, Girolamo Valenza. “L’incontro – ha sottolineato D’Ambrosio – segna simbolicamente la ripresa di un rapporto, che non si è mai interrotto, nella prospettiva della nuova legislatura. E’ un segnale importante che non esaurisce l’agenda di un confronto che sarà costante e si svilupperà nel tempo. Lo scenario economico è caratterizzato più da luci che da ombre e l’affievolirsi della crisi finanziaria in alcuni paesi orientali offre alle nostre esportazioni la possibilità di riprendere il naturale positivo andamento. Anche il quadro istituzionale è in via di profondo cambiamento con la riscrittura dello Statuto regionale, il nuovo patto di cittadinanza da stipulare con la comunità marchigiana. Numerose sono inoltre le nuove competenze poste in capo alla Regione, che l’attuazione delle Bassanini prevede in materia di sviluppo economico.” Il presidente della giunta ha poi preannunciato che per fine anno è programmato un appuntamento importante per riflettere sul futuro del nostro sistema produttivo. Uno sviluppo che non potrà che essere sostenibile nei confronti dell’ambiente, un bene non riproducibile che va salvaguardato. D’Ambrosio ha dato atto agli imprenditori di aver collaborato fattivamente a risolvere i problemi della ricostruzione del post terremoto. Guzzini ha ringraziato per l’occasione di dialogo offerta dal governo regionale, un’opportunità che aiuta a riattivare progetti settoriali mirati allo sviluppo regionale e a scegliere le politiche industriali più appropriate ed efficaci di fronte alla globalizzazione. Le analisi e gli approfondimenti sono importanti per pensare e realizzare progetti. Il presidente di Confindustria ha sottolineato che la Federazione regionale si è mossa unitariamente con le cinque Associazioni imprenditoriali presenti nel territorio dando vita sui grandi temi dello sviluppo ad un documento molto articolato e dettagliato che riprende, naturalmente, quello presentato nel marzo scorso alla vigilia della campagna elettorale. Guzzini ha illustrato le proposte degli imprenditori marchigiani mettendo in risalto che il taglio dell’elaborato si fa carico di una visione socioeconomica complessiva con la finalità principale di migliorare la competitività del sistema nel suo insieme. Per questo ha chiesto che nel nuovo Statuto venga riconosciuta la centralità dell’impresa, che è il motore che crea la ricchezza da redistribuire. Si potrebbe pensare, ad esempio, a trasformare l’attuale CES (Comitato economico e sociale) in una specie di CNEL regionale dove siano rappresentate tutte le componenti interessate allo sviluppo. Il leader degli industriali ha chiesto più attenzione sulla sussidiarietà orizzontale mettendo in moto processi di privatizzazione dei servizi, in particolare di quelli pubblici locali. E’ strategico, su tale aspetto, che i nostri imprenditori siano aiutati ad entrare in questo mercato. Piccolo non è poi sempre tanto bello, nel senso che dobbiamo fare ogni possibile sforzo, di fronte alla competizione globale, di trasformare le piccole in medie e grandi aziende. Solo così il tessuto produttivo potrà reggere il confronto alla lunga, superando le proprie debolezze strutturali. Guzzini ha confermato l’impegno a combattere il sommerso e ha indicato, nella logica di sistema, il valore strategico delle risorse umane (soprattutto tecniche e scientifiche, che ci vedono penalizzati del 50% rispetto alla Francia e alla Germania) e delle infrastrutture (gli industriali puntano fortemente sulla terza corsia dell’A14 e denunciano che questo progetto non sia compreso nel piano presentato dal ministro Bersani). Guzzini ha successivamente illustrato i singoli aspetti del documento confindustriale (risorse comunitarie, legge 488/92, new economy, ecc.). L’assessore Spacca, inserendosi nel dibattito, ha assicurato che l’agenda degli impegni avrà la massima attenzione ed ha anticipato che nella seconda metà di settembre, la concertazione già prevista sul Fondo Unico regionale costituirà l’occasione per esaminare gran parte degli elementi evidenziati agli industriali marchigiani. L’appuntamento di fine anno concluderà invece il processo di confronto complessivo che si sostanzierà con il Piano per l’industria. Spacca ha poi messo l’accento sul valore della cosiddetta “relazionalità”, ossia la capacità del modello marchigiano di sviluppo mettersi in relazione ai tanti aspetti del contesto in cui matura (civile, sociale, culturale, ambientale, ecc.); proprio questa peculiarità gli ha permesso di diffondersi e prosperare. Occorre non appesantire troppo questo sistema di relazioni, già notevole, con troppa nuova burocrazia. L’assessore ha poi sottolineato, sull’internazionalizzazione, che l’industria, dopo le ulteriori deleghe alla Regione, entrerà appieno nella definizione del calendario delle fiere e mostre all’estero. Sul problema delle cave – sollevato da Guzzini anche per i suoi effetti perversi sulla crescita dei prezzi delle materie prime – Spacca ha risposto che sono previsti dalla nuova pianificazione 5 milioni di metri cubi di materiale estrattivo per l’autosufficienza della regione e comunque c’è apertura a discutere sul come migliorare il piano. La stessa disponibilità esiste sul futuro dei Centri Servizi. L’assessore Ottaviani, infine, ha posto l’accento sulle esigenze della salvaguardia, un patrimonio paesaggistico e ambientale da conservare ricercando forme di convivenza. Ci sono limiti fisici e strutturali – ha rimarcato – allo sviluppo e anche gli industriali debbono farsi carico di questa esigenza con sforzi reciproci, al di fuori di sterili contrapposizioni. Sui rifiuti occorre una seria riflessione perché l’industria è coinvolta appieno. Ottaviani ha poi detto che sul regolamento edilizio è già in corso un confronto con gli imprenditori e sul prezzario regionale occorre molta cautela per evitare che costituisca fonte di inflazione. Consenso convinto c’è sul recupero, prioritario, nelle politiche dell’edilizia, mentre riguardo alle infrastrutture Ottaviani ha insistito sulla necessità di superare una visione attenta solo alla gomma.