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27/06/2000

POLITICA INDUSTRIALE: ACCORDO TRA REGIONE E MEDIOCREDITO

La Regione si sostituisce al Ministero del Tesoro nei rapporti con il Mediocredito S.p.A.: lo stabilisce un provvedimento adottato dalla giunta, su proposta del vice-presidente Gian Mario Spacca. E’ con tale Istituto infatti che esiste una convenzione per quel che riguarda la gestione delle agevolazioni che interessano il settore e la procedura di “subentro” della Regione al Ministero è prevista dallo stesso articolo 19 del decreto legislativo 112/98, di attuazione della Bassanini. “E’ la strada del decentramento – ha affermato Spacca – e quindi della definizione di un ruolo nuovo della Regione, basato su una maggiore autonomia nella gestione delle politiche per la competitività dei settori produttivi marchigiani.” Il rapporto tra Regione e Mediocredito - un apposito Atto sarà siglato dalle due parti - riguarderà l’erogazione di agevolazioni finanziarie estremamente importanti per il settore industriale e regolate da normativa statale: l’acquisto di macchinari, il consolidamento di passività verso le banche e per investimenti per innovazione tecnologica e tutela ambientale, i contributi ai consorzi tra piccole e medie imprese, la concessione di anticipazioni alle società finanziarie per innovazione e sviluppo oltre che per l’acquisizione di partecipazioni di minoranza nel capitale di rischio, la gestione del fondo centrale di garanzia per calamità naturali. Spacca ha poi ricordato che la Regione prosegue così il lavoro che le compete per attrezzarsi a gestire il decentramento amministrativo. “Le Marche hanno da tempo iniziato - ha ricordato - a dar vita ad una concreta organizzazione federalista della comunità regionale, basata sul principio di sussidiarietà. Tocca ora allo Stato fare la sua parte: la stessa validità dell’atto che abbiamo approvato oggi non può che essere subordinata al reale trasferimento delle risorse nazionali sul fondo unico regionale per far fronte alle politiche sulle materie delegate. Se il trasferimento delle risorse dovesse ulteriormente ritardare – ha concluso - il conferimento di funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni rischia di rimanere sulla carta. E’ chiaro infatti che la piena esplicazione dell’autonomia regionale è veramente tale solo se il conferimento delle funzioni è accompagnato da una adeguata autonomia finanziaria.” (e.r.)