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03/02/2000

CONVEGNO IN REGIONE SULLE PROSPETTIVE DELL'EURO.

Nonostante le attuali difficoltà della moneta unica europea nei confronti del dollaro, l''introduzione dell''EURO ha segnato l''inizio di una rivoluzione copernicana che ha messo in movimento processi di armonizzazione, integrazione e comparazione i cui effetti si ripercuoteranno positivamente sull''economia, l''efficienza dei servizi e della Pubblica Amministrazione del nostro Paese. E'' questo, in sintesi, il giudizio che è emerso dal convegno promosso dalla giunta regionale attraverso la Scuola di formazione e il Servizio Bilancio sul tema "EURO, ad un anno dalla sua introduzione : problemi e prospettive" . Il vice presidente e assessore alle finanze, Emilio Berionni, e il dirigente del Servizio Bilancio, Pietro Recchi, hanno ricordato, aprendo i lavori, l''impegno e le molteplici iniziative attivate dall''Ente per promuovere una vera e propria cultura della moneta unica e sottolineato che la Regione è un punto di riferimento essenziale - non solo nei confronti delle altre pubbliche amministrazioni ma anche verso le banche e i sistemi economici locali - nel processo che ci condurrà, da qui al gennaio 2002 quando l''EURO diventerà anche la moneta concretamente utilizzata tutti i giorni dai cittadini, oltre che scritturale e finanziaria com''è soltanto oggi. Il prof. Massimo Ferracci, dell''Università Luiss di Roma ha svolto la relazione di base del convegno delineando lo scenario economico, giuridico, sociale e la dimensione finanziaria a seguito dell''introduzione dell''Euro. "Il livello di avanzamento della Regione Marche - ha affermato il docente - è molto apprezzato a livello nazionale sia per il lavoro sin qui svolto per promuovere informazione sui problemi connessi alla moneta unica sia per aver elaborato, prima regione in Italia, il proprio bilancio in Euro e ad aver collocato sui mercati finanziari europei titoli negoziati nella stessa moneta. Ad 1 anno dalla sua introduzione (1/1/99) è tempo di bilanci : rispetto ai trionfalismi iniziali l''Euro incontra difficoltà sui mercati internazionali e il suo valore nei confronti del dollaro è sceso del 17%. I Differenziali macroeconomici (crescita PIL, inflazione, ecc.) dell''Italia rispetto ad Eurolandia si sono acuiti. Cambiare le monete nazionali costa più di prima. Il senso di appartenenza all''Europa è in difficoltà e gli euroscettici sono in aumento." Valeva la pena, si è quindi chiesto il relatore, introdurre la moneta unica? La risposta è affermativa e i tanti sì comprendono una miriade di argomenti che fanno dell''EURO il punto d''inizio di una vera e propria rivoluzione copernicana. "In primo luogo - ha argomentato Ferracci - l''Euro è un elemento fortemente aggregativo. Nella capitalizzazione di borsa a livello mondiale il 43% dei titoli del debito scambiati è in Euro. Nonostante le difficoltà sul dollaro c''è da sottolineare che i fondamentali dell''economia europea sono migliori di quelli degli Usa, soprattutto per l''elevato debito pubblico degli Stati Uniti e delle stesse famiglie che finisce per scaricarsi su quello federale. Quando un''economia è stabile, la moneta è forte e questa condizione varrà anche per l''Europa." Ferracci ha inoltre affrontato il problema della discrasia dell''EURO, oggi solo moneta scritturale e finanziaria e che entrerà in vigore materialmente solo il 1° gennaio 2002. A suo avviso questa dicotomia, che può sembrare un limite, è in realtà un elemento positivo del processo di introduzione della moneta unica, perché ha dato modo al sistema di prepararsi. Ed oggi le banche, che sono le più preparate, stanno trascinando anche le imprese e le stesse istituzioni locali e la Pubblica Amministrazione nell''avanzamento verso l''utilizzo pieno della moneta unica. L''economia marchigiana è molto avanzata in questo processo, perché è fortemente internazionalizzata con il suo elevato tasso di esportazione di merci e servizi e intrattiene i rapporti finanziari in Euro. Anche lo Stato italiano ha prodotto una lungimirante legislazione per la migliore applicazione dell''Euro in anticipo su molti paesi europei, che poi hanno copiato le nostre normative. Non tutta la Pubblica Amministrazione è allo stesso livello : le Regioni si collocano subito dopo lo Stato, più distaccate le Amministrazioni comunali, le ASL, le municipalizzate dove la cultura della nuova moneta non è ancora penetrata nella giusta misura. Occorre pertanto espandere il messaggio a livello periferico. Nel concludere la brillante relazione, Ferracci ha invitato a guardare all''introduzione dell''Euro comprendendo tutti i fenomeni che porta con sé. Dalla globalizzazione alla internazionalizzazione, condizioni che stimolano una forte deregolamentazione, a cominciare dalla legislazione e dalla stessa Pubblica Amministrazione favorendo, di conseguenza, effetti largamenti positivi di efficienza, di economicità e di semplificazione. Saremo portati sempre più a ragionare e a confrontarci con l''Europa e le sue realtà regionali e territoriali comparando anche i costi dei singoli interventi, perché l''Euro porta con sé la confrontabilità delle prestazioni e dei prezzi. Stefania Finardi del Ministero del Tesoro ha illustrato le nuove istituzioni nella Pubblica Amministrazione (Comitato centrale Euro, la legge delega, il Comitato Provinciale Euro, il ruolo del referente e del responsabile Euro) e si è soffermata in maniera particolare sulle linee operative e sugli aspetti salienti delle competenze della Pubblica Amministrazione. E'' stato predisposto un Piano per la Pubblica Amministrazione e sono state raggruppate le procedure e le tipologie comuni individuando specifici macro progetti : per la conversione valutaria, documentale, del debito pubblico, della finanza pubblica e della programmazione nonché delle statistiche. E'' stato avviato anche il monitoraggio del Piano e i primi dati mettono in rilievo che i conti correnti, l''emissione dei pagamenti e i versamenti sono tutti sotto l''1%, un dato non certo soddisfacente. I lavori del convegno sono poi proseguiti con le relazioni di Carla Stramignoni (Capo Ufficio bilancio della Regione Marche e referente Euro dell''Ente) che ha parlato sullo stato di applicazione delle implicazioni nell''introduzione dell''Euro a livello organizzativo, procedurale, informativo ed informatico nonché documentale. E'' seguita una interessante comunicazione sull''operatività nelle realtà regionali europee di Alexander Heichlinger, ricercatore del progetto leader europeo del Centro delle Regioni di Barcellona. Ha chiuso il convegno l''intervento di Rocco Simonelli della Ragioneria generale dello Stato il quale ha tratteggiato le competenze del "Dirigente" sugli adempimenti dell''Euro, soffermandosi in particolare sulla gestione degli appalti nel periodo di transizione. Ricco di spunti e riflessioni operative il dibattito che è scaturito dall''ascolto delle varie relazioni.